Simoni Marcello - 2014 - L'abbazia dei cento peccati by Simoni Marcello

Simoni Marcello - 2014 - L'abbazia dei cento peccati by Simoni Marcello

autore:Simoni Marcello [Simoni Marcello]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Literature & Fiction, Foreign Languages, Italian, Foreign Language Fiction, Historical, Thrillers, Contemporary, Contemporary Fiction, Mystery; Thriller & Suspense, Genre Fiction, Historical Fiction, Thrillers & Suspense, Crime; Thriller & Mystery
Amazon: B00JLWM7X6
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2014-07-02T22:00:00+00:00


32

Reims, convento di Sainte-Balsamie

22 marzo

Era appena giunta un’altra lettera di Maynard.

Dopo averla letta, suor Eudeline la ripose in un piccolo scrigno ai bordi dello scrittoio e mormorò una preghiera per il fratello, cercando di mettere da parte una lieve delusione per la sua avarizia di particolari. Le scriveva soltanto per informarla che era ancora in salute e progrediva nell’indagine, senza dilungarsi a spiegare cosa avesse scoperto sul Lapis exilii.

Le missive erano tanto povere di riferimenti da tacere persino i nomi delle località da cui erano state inviate. La reverenda madre tuttavia era riuscita a farsi una vaga idea dell’itinerario seguito dal fratello, in base alle notizie riportate da chi consegnava le lettere. Le prime due erano giunte passando di mano in mano tramite un gruppo di frati cordiglieri del sud-ovest. Poi era stata la volta di un pellegrino che aveva dimorato per qualche tempo nella Chiusa di San Michele.

Troppo poco per comprendere la destinazione di Maynard, anche se era chiaro che avesse valicato la corona alpina. Eudeline era preoccupata non solo per i rischi a cui andava incontro, ma soprattutto per il suo stato d’animo. Durante il loro ultimo incontro le era sembrato così schivo e ombroso che a stento aveva riconosciuto il giovane esuberante di un tempo. Benché avesse cercato di tenerlo nascosto, la sorella aveva percepito in lui un rimorso tanto radicato da spingerlo a chiudersi nei suoi confronti.

Del resto, lei non era stata da meno. Si sentiva ancora talmente ferita dalle angherie del padre da non essersi mai chiesta come il fratello avesse vissuto quella tragedia. Per riprendere il controllo della propria vita, aveva dovuto chiudersi in se stessa e sfuggire al ricordo di quei terribili giorni. Nei mesi successivi alla violenza non c’era stato spazio per pensare a Maynard e neppure per piangere la madre. Era annientata. Insensibile al mondo. Non era stato facile accettare la devastazione che aveva dentro di sé, e solo dopo aver compreso cosa restava di intatto fra quelle macerie si era sentita abbastanza forte da rialzare la testa. Ma l’Eudeline uscita da quell’antro oscuro non era la fanciulla spensierata di prima.

E ora, rammentandosi della notte in cui il fratello l’aveva soccorsa, rivide con improvvisa lucidità la furia che traspariva dal suo volto mentre tentava di stringerla tra le braccia. Non era stato un mero contrarsi di lineamenti, ma uno squarcio di dolore. Come poteva credere che non ne fosse stato cambiato?

Alcune parole della sua prima lettera le balenarono alla memoria.

…Nella speranza che ciò mi renda un uomo migliore. Un uomo che un giorno avrà il coraggio di confessarti cose che non ti ho mai detto…

Per sfuggire al turbamento, aprì di colpo il libro mastro. L’alba incombeva e lei doveva ancora aggiornare i dati sui feudi di famiglia. Aveva bisogno di riprendere il controllo. Rifugiarsi nei numeri le avrebbe permesso di ritrovare la quiete.

Quiete che tuttavia, quel giorno, non era destinata ad arrivare.

Sentì bussare alla porta e fece per ordinare a suor Claire di aprire, poi si ricordò che la cappellana non era presente.



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